Il 10 ottobre è tornato l’appuntamento con Obesity Day, la campagna di sensibilizzazione e prevenzione sull’obesità che l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica promuove dal 2001 per tramite della sua Fondazione. L’obiettivo di questa 24°edizione era incentrato su cancro. Ovvero sensibilizzare i cittadini e gli operatori sanitari sulla correlazione tra obesità e malattia oncologica.
Nei Centri Obesity Day di tutto il territorio nazionale si sono tenute iniziative per promuovere il tema di quest’anno. Inoltre, a partire dalle ore 10 fino alle 13 c’è stata una diretta sulla pagina Facebook @obesitydayadi durante la quale degli esperti hanno condiviso video, testimonianze e consigli utili per affrontare e prevenire tale patologia.
Sul sito www.obesityday2024.it è ancora attivo il link che permette di scoprire se, con un corretto stile di vita, è possibile ridurre il rischio di sviluppare un tumore.
Ecco, in sintesi, quello che è emerso nel corso delle presentazioni. Innanzi tutto si è posto l’accento sul fatto che almeno 13 diversi tipi di tumore sono direttamente correlati con l’obesità e la sedentarietà. Parliamo dei tumori di endometrio, mammella, colon-retto, esofago, reni e vie renali, pancreas, stomaco, cardias, fegato, ovaio, cistifellea, tiroide, del meningioma e del mieloma multiplo. Tanti, vero? Eppure quasi l’80% dei tumori al fegato si potrebbero evitare con il controllo del peso e facendo attività fisica! Di tutti i tumori quasi 1 su 8 nelle donne e 1 su 10 negli uomini sarebbe evitabile grazie a un peso normale. L’obesità ha ormai superato il fumo di sigaretta come principale fattore evitabile di tumori. Inoltre, moltissimi studi hanno riportato un calo di prevalenza di tumori nei soggetti che hanno perso peso; e anche se non sono l’unica causa dei tumori, obesità e sedentarietà alterano una grande varietà di risposte del nostro organismo favorendone la crescita. Un esempio sono i milioni di batteri e virus che vivono nel nostro intestino (microbiota) contribuendo al nostro benessere; l’eccessiva alimentazione e la sedentarietà possono portare ad una modificazione del microbiota, tale da produrre un gran numero di sostanze infiammatorie che possono contribuire ad attivare la crescita tumorale. Anche l’aumento medio di numerosi ormoni e fattori di crescita legati all’obesità (pensiamo all’insulina, agli ormoni sessuali, ma anche a numerosi entero-ormoni) può interagire con la risposta in termini di crescita tumorale.
L’obesità provoca nel nostro organismo una risposta infiammatoria cronica con aumento di numerose sostanze dette citochine, in grado di creare un ambiente favorevole alla crescita dei tumori. Tutto ciò porta ad una azione diretta sui cromosomi, che tendono ad accorciarsi in quella parte terminale (telomeri) che ne regola la sopravvivenza e la corretta replica senza errori. È stata inoltre descritta una specifica azione di questo stato di infiammazione con una diretta attivazione (detta metilazione) di numerosi geni pro-oncogenici.
Dunque perdere peso ha senso per ridurre il rischio di sviluppare un tumore? A quanto pare, sì. Esistono ormai decine di studi che dimostrano per numerosi tumori una correlazione tra esercizio, perdita di peso e riduzione del rischio. Inoltre, la chirurgia bariatrica e metabolica ha una forte efficacia nel ridurre il rischio di tumori associati all’obesità. Ma anche la chirurgia – così come i farmaci per l’obesità – deve essere utilizzata come supporto per uno sano stile di vita, che comprenda l’attività fisica e la dieta. È importante, oltre alla quantità, anche la qualità di ciò che mangiamo. Limitare l’alcol, aumentare i cibi integrali ricchi di fibre, consumare più frutta e semi oleosi. Limitare l’eccesso di carni, soprattutto processate, il fast food, gli alimenti fritti e preconfezionati. Inseriamo inoltre nella nostra alimentazione abituale cibi ricchi di anticancerogeni alimentari come mele, broccoli, noci, agrumi, cannella, caffè, aglio, uva, soia, tè, pomodori, curcuma ed altri.
La sinergia tra queste cose aiuterà a ridurre il rischio.